La Liguria
Superficie: 5.421 km²
Popolazione: 1.592.309 abitanti
Capoluogo: Genova (605.084 abitanti; area metropolitana 890.000 abitanti)
Province: Genova, Imperia, La Spezia, Savona
La Liguria è una splendida lingua di terra stretta tra mare e monti con una ricchissima vegetazione e molte possibilità per godere di scorci panoramici imperdibili. Paesaggi e territori sono tutelati attraverso l’istituzione di aree protette che ne valorizzano la complessità e contribuiscono a salvaguardare i beni naturali e culturali presenti.
Bellezze da scoprire seguendo gli itinerari naturalistici che per lo più percorrono i parchi e le riserve regionali. Ambienti da conoscere con escursioni a piedi, a cavallo o in bicicletta suggerite dal portale del turismo. La Liguria può vantare, per esempio, un itinerario come l'Alta Via dei Monti Liguri che, con i suoi 440 Km circa di sviluppo e i percorsi di collegamento, attraversa ambienti e paesaggi che rispecchiano le caratteristiche della regione.
Un’altra grande risorsa della Liguria è il mare in cui si trovano capodogli e balenottere comuni, delfini, grampi e globicefali. Per conservare il prezioso equilibrio dell’ecosistema che permette a queste specie animali di vivere, è stato istituito il Santuario dei cetacei con cui si tutela questa vasta zona marittima: un'area dove navigare con il massimo rispetto, per conoscerne meglio le specie protette.
La Liguria si affaccia a sud sul Mar Ligure (un settore del Mar Mediterraneo) e confina a ovest con la Francia, a nord-ovest con il Piemonte, a nord-est con l’Emilia-Romagna e a est con la Toscana.
La Liguria è una delle più piccole regioni d’Italia, insieme alla Valle d’Aosta e al Molise. Il territorio ligure è formato da un arco di monti e colline lungo e stretto, che digrada rapidamente verso il mare e spesso vi si getta a strapiombo.
Ci sono solo due piccole zone pianeggianti, formate dai depositi alluvionali portati a valle dai fiumi: la Piana di Albenga, in provincia di Savona, formata dal fiume Centa, e la Piana di Chiavari, in provincia di Genova, formata dal fiume Entella.
La parte montuosa è costituita dalle Alpi Marittime e dall’Appennino ligure, separati dal Colle di Cadibona (435 metri). I monti non sono molto elevati e sono attraversati da valichi agevoli. Tra questi ricordiamo il passo dei Giovi (472 metri), che collega Genova con Milano, il passo di Cadibona e il passo del Turchino, che portano invece in Piemonte.
I monti sono privi di nevai e di ghiacciai per via della poca elevazione e della vicinanza al mare.
LE COSTE
La costa ligure è suddivisa in due sezioni, con Genova al centro: la Riviera di Ponente, a ovest di Genova, comprende le province di Savona e Imperia, con poche insenature, piccole pianure e strette spiagge sabbiose; la Riviera di Levante, a est di Genova, province di Genova e La Spezia, con coste ripide intervallate da promontori e rientranze.
I FIUMI
La poca estensione del territorio consente solo la formazione di brevi torrenti, impetuosi durante le piene primaverili o autunnali, quasi asciutti d'estate. Nascono tuttavia in Liguria alcuni importanti affluenti e sub-affluenti del Po, il cui corso interessa soprattutto altre regioni: la Bormida, affluente del Tanaro, il Trebbia e lo Scrivia. Presso Ventimiglia sfocia la Roia, il cui corso però si svolge quasi interamente in Francia.
IL CLIMA
La Liguria ha un clima mite grazie a due fattori: l’influenza mitigatrice del mare e la presenza dei rilievi che, formando una barriera, la proteggono dai venti freddi del nord. L'area con il clima più mite è la Riviera di Ponente, mentre la Riviera di Levante ha temperature invernali leggermente inferiori.
L’AMBIENTE
Il territorio ligure è stato profondamente modificato dall’uomo: sulle colline e sui pendii delle montagne sono stati ricavati piccoli appezzamenti di terreno, disposti a terrazzo e destinati alle coltivazioni. Lungo la costa, il proliferare incontrollato di abitazioni, strutture turistiche, strade, ponti e gallerie ha quasi del tutto deturpato il paesaggio naturale. Tra le aree protette della regione troviamo il Parco nazionale delle Cinque Terre, posto sulla Riviera di Levante (in provincia di La Spezia). Il parco comprende 5 paesini affacciati sul mare (Corniglia, Manarola, Monterosso, Rio Maggiore e Vernazza), che formano uno dei tratti più suggestivi della costa ligure. Gli altri parchi della Liguria sono il Parco regionale del Monte di Portofino, la Riserva naturale dell’isola Gallinara (nello specchio di mare tra Alassio e Albenga), il Parco naturale dell’isola di Palmaria, nel Golfo di La Spezia, e il Parco del Monte Beigua, sull’Appennino.
FLORA E FAUNA
La vegetazione della Liguria varia in base all’altitudine: lungo la fascia costiera si trovano le tipiche piante della macchia mediterranea (lecci, oleandri, mirto, rosmarino, erica e ulivi); nella fascia retrostante, fino agli 800 metri di altitudine, ci sono pinete e castagneti; dagli 800 metri ai 1.500 metri crescono boschi di faggio, a cui seguono, nelle zone più elevate, larici e abeti.
La massiccia presenza di industrie e di attività umane sulla costa ha impoverito la fauna dell’ambiente marino. Le zone meno colpite dall’inquinamento sono quelle dove sono state istituite le riserve marine (come il Golfo di Portofino e le Cinque Terre).
Altri interventi sono previsti in materia ambientale, tra questi sicuramente occupa un posto di rilevante importanza il progetto BioItaly con cui, in ottemperanza alla direttive comunitarie in materia di tutela della biodiversità, la Regione Liguria ha individuato e mappato i siti di particolare pregio naturalistico.
Le case della Liguria
Il fascino e l’ unicità della Liguria si esprimono e si conservano anche nel patrimonio architettonico, ed in particolare nelle tipiche case che compongono i suoi caratteristici borghi.
Pur trovando tipologie di abitazione anche molto differenti tra loro per struttura, materiali e tecniche di costruzione, se lasciamo da parte le ricche ville nobiliari, possiamo osservare all’interno del panorama residenziale della Liguria, diverse caratteristiche comuni.
Le particolarità delle tipiche case liguri hanno origine da due fattori principali: la storia della popolazione e la struttura del paesaggio.
Ricco, vario, assolutamente caratteristico, così si snodava il panorama ligure agli occhi dei visitatori all’inizio del secolo scorso:
“Un seguito di città e paeselli, alcuni graziosamente stesi sulla riva,
bagnati ai piedi dalle onde argentine, altri sparsi come branchi
di pecore sui fianchi della montagna, o pittorescamente elevati
sulla cima di una catena di monti sublimi; […]un’infinità di bianche
casette con gelosie verdi, sparse per i declivi di quei colli, coperte di
terrazzine, elevate a raccogliere il poco terreno e vestiti di oliveti.
Tutto insomma quanto v’è, creazione della mano dell’uomo, mostra
l’operosità e l’industria di una razza di popolo vigorosa e gentile”.
Emerge subito, dalla descrizione, il tratto fondamentale del paesaggio ligure: la stretta convivenza di mare e montagna, che tanta parte ha avuto nella creazione dei borghi e delle città lungo i secoli. La necessità di sfruttare al meglio il poco spazio disponibile nella sottile striscia di terra racchiusa tra il mare e i monti, infatti, ha portato alla costruzione di case affiancate, una attaccata all’altra, che nel corso dei secoli sono arrivate a sovrapporsi, ad intersecarsi compenetrandosi l’una all’altra, fino a scavalcare, con i caratteristici archi, i “carruggi”, ovvero le strette stradine che solcano i paesi della riviera. Nei centri storici, infatti, la maggior parte degli edifici venivano edificati con un susseguirsi di aggiunte e modifiche: spesso le aggiunte riguardavano anche singole stanze che modificavano l’aspetto sia interiore che esteriore dei palazzi. La nascita di un figlio di un navigante, o quanto ricavato da un lungo imbarco, spesso erano le motivazioni da cui nasceva una nuova appendice del palazzo esistente.
Gli antichi paesi dei pescatori, i tipici borghi marinari della Liguria hanno avuto proprio questo sviluppo: una sfilata di case affiancate lungo il mare, che ha alla sua base bassi portici, destinati al ricovero per le barche, le reti e l’attrezzatura da pesca, alle cui spalle si sono formati nei secoli i borghi, spesso disposti quasi verticalmente per via dello spazio ristretto, con uno sviluppo che si stratifica partendo dall’antica pieve, o dal castello arrampicato sulla costa.
La stessa città di Genova, come ci racconta lo storico H. Heine, si è sviluppata ammucchiando “su una stretta striscia di suolo, di gradino in gradino come in una scala titanica, dei palazzi di marmo che da lontano sembrano appoggiati gli uni agli altri”.
Spicca, nel paesaggio tipico della Liguria, la presenza costante e capillare di torri di ogni genere: dalle semplici torrette delle abitazioni private, alle torri di avvistamento (sparpagliate un po’ ovunque in Liguria, dalle spiagge ai pendii delle montagne), alle caratteristiche “case-torri”, ovvero una tipologia di abitazione molto particolare, costruita con la struttura di una grande torre di avvistamento, spesso sfruttando l’appoggio di una parete rocciosa, ed alta a volte fino a nove-dieci piani. Lo stesso tipo di torri, dette anche “torri genovesi”, si trova in grande quantità anche sulla costa settentrionale della Corsica, segno evidente di un traffico marittimo consolidato – e di una costante immigrazione - tra le due regioni.
La ragione di questa massiccia presenza di strutture difensive è dovuta principalmente al lungo periodo storico in cui, periodicamente, i Saraceni sbarcavano in Liguria, risalivano le vallate e razziavano i paesi dell'entroterra. Da qui la necessità di torri di guardia per la difesa collettiva, e di abitazioni fortificate per opporre resistenza alle aggressioni.
Tuttavia, il contatto con la popolazione Saracena non fu esclusivamente bellicoso: ce lo dimostrano la fitta rete di commercio documentata e, per restare in tema, anche alcune influenze nella tipologia costruttiva delle abitazioni, come ad esempio la presenza dei tetti “a terrazza”, tipicamente Saraceni, a fianco agli inconfondibili tetti di ardesia a due spioventi, che rappresentano invece la copertura della casa Ligure per antonomasia.
Sono infatti proprio le “ciappe” di ardesia, ormai famose in tutto il mondo, che, insieme alle tipiche imposte verde scuro e ai colori pastello delle facciate (una volta usati dai pescatori per distinguere la propria abitazione da lontano), rendono così belle e particolari le case della Liguria, in un susseguirsi di archi sovrapposti, carrugi, muretti a secco e uliveti, che formano un panorama assolutamente unico al mondo.
Mare e monti
Avara di spazi e terre rubate al mare e alla montagna, la Liguria è una terra che ha del miracoloso, abitata fin dall'antichità da un popolo fiero, che ha saputo rendere fertile la roccia, coltivando tenaci ulivi e scenografici vigneti aggrappati agli strapiombi sul mare, là dove il territorio avrebbe scoraggiato qualsiasi iniziativa.
La posizione geografica del sottile arco montuoso affacciato sul Golfo di Genova, le bellezze del suo ambiente naturale, la mitezza del suo clima, il mare cristallino, le antichissime testimonianze storiche e la spontanea vocazione turistica hanno fatto della Liguria una regione perfetta per offrire ospitalità e per trascorre le vacanze.
La duplice anima della Liguria, contesa fra i borghi rurali dell'entroterra e l'intraprendenza dei centri marittimi, aperti ai traffici e ai contatti internazionali, è all'origine del carattere dei suoi abitanti: inizialmente schivi, talvolta diffidenti, rivelano a una conoscenza più approfondita una grande capacità di accoglienza e di apertura al nuovo, alle diversità culturali e caratteriali degli ospiti: retaggio di una popolazione da sempre a contatto con genti straniere, per via del commercio e degli scambi.
Conoscere questa terra antichissima o riscoprirla, cercare di penetrare nella sua complessa realtà, seguire i numerosi suggerimenti che ogni suo angolo offre, rappresentano non soltanto la ragione di una vacanza diversa, ma anche la proposta per un sicuro arricchimento culturale e umano, alla portata di tutti.
Il calore del sole, l'esuberanza e i colori della natura, le tracce del paziente lavoro dell'uomo, monumenti ed opere d'arte di tutte le epoche, una cultura regionale viva, fatta anche di tradizioni, artigianato, gastronomia, sono le tessere variopinte di un mosaico che si chiama Liguria.
La cucina ligure è forse l'esempio più chiaro di come la duplice natura di questa regione abbia modellato la vita e la cultura dei suoi abitanti: alla grandissima varietà di piatti di mare si affiancano ricette "di terra" capaci di stupire anche i palati più esigenti. Da sempre infatti, la cucina ligure si è adattata a ciò che la natura poteva offrire; e se nei piccoli borghi sul mare, o nei grandi porti, era inevitabile orientarsi su piatti di pesce - dal polpo con le patate ai deliziosi "frisceu" di bianchetti, solo per citarne due - nei paesi arroccati dell'entroterra, dove i prodotti della terra erano più vari e abbondanti, si preparavano e si preparano tuttora delizie come la caratteristica "cima", i ravioli di borragine, o la torta Pasqualina con erbette o carciofi.
Il modo migliore per conoscere la Liguria è quindi quello di percorrerla: senza limitarsi alle belle spiagge e al mare pulito, ci si può far tentare, per esempio, proprio dai numerosi percorsi enogastronomici che uniscono idealmente le località balneari con quelle dell'interno, fino a salire i sentieri che dai paesini coltivati "a fasce" si arrampicano lungo la splendida Alta Via dei Monti Liguri: migliaia di chilometri di sentieri e mulattiere, percorribili tutto l’anno, che collegano le estremità della riviera ligure da Ventimiglia a Ceparana, dalla Provincia di Imperia alla Provincia di La Spezia. Un viaggio tra costa ed entroterra, tra Alpi ed Appennini, tra mare e cielo, lungo praterie erbose che scendono raramente sotto i mille metri di quota, in un ambiente aspro e dolce allo stesso tempo dove le strade carrabili, spesso, non sono mai arrivate. L’Alta Via dei Monti Liguri è l’itinerario perfetto per tutti: per coloro che vogliono scoprire gli angoli più reconditi dell'entroterra ligure, per chi è in cerca d’avventura, per chi vuole passare un tranquillo week end a contatto con la natura o per la famiglia in gita domenicale. Il segnavia - la bandierina bianco/rossa con la scritta "AV" al centro - individua e caratterizza il tracciato, disegnando una grande strada verde dove crinali soleggiati si alternano a boschi ombrosi e, talvolta, nebbie orografiche creano forme e atmosfere surreali, un percorso unico da cui è possibile ammirare, nello stesso momento, la Corsica, il Monviso e il Massiccio del Monte Rosa: una stupenda "cartolina" che racchiude bene la doppia anima di questa regione ricca di fascino.
Albenga
Storia
Albenga è, con Vado Ligure e Ventimiglia una delle tre città romane del Ponente ligure. Era l’antica capitale della potente tribù ligure degli Ingauni, da cui prese il nome di Albium Ingaunum (Città degli Ingauni, successivamente mutò in Albingaunum, in Albingauna e da ultimo in Albenga). Di origine pre-romanica, fu fondata nel V secolo a.C. Fu alleata dei Cartaginesi contro Roma durante la Seconda Guerra Punica (III sec.) e divenne la base navale di Magone, alleato di Roma contro Genova. Conquistata da Roma nel 181 a.C. da parte del proconsole L. Emilio Paolo, ottenne il diritto latino nell’89 a.C., la cittadinanza romana nel 45 a.C. e assoggettò i territori dell’interno. Il periodo più florido della città si colloca tra la fine del II sec. e la prima metà del III sec. d.C. La città romana si sviluppò dove poi sorse sulle sue rovine la città medioevale e infine quella moderna. L’anfiteatro del Monte, i resti delle probabili terme, l’acquedotto, le necropoli, un grande edificio pubblico a pianta rettangolare, tombe monumentali, epigrafi di personaggi famosi e moltissimi reperti testimoniano l’importanza di Albingaunum. Distrutta al principio del V secolo dai barbari, fu ricostruita nel 415 da Costanzo, generale di Onorio, e cinta di mura, divenendo sede vescovile con il vescovo Quinzio nel 451. Fu conquistata dai Longobardi e dai Rotari. Dopo il Mille fu tra i primi liberi Comuni marinari, partecipò alla prima Crociata e alle lotte per il predominio nel Tirreno. Entrata a far parte nel 1251 della Repubblica di Genova (sottoscrivendo una onerosa convenzione dopo la morte di Federico II che la proteggeva), ne seguì le vicende godendo ancora periodi di grande prosperità. Nel 1288 ebbe statuti propri. Coinvolta nelle lotte tra Guelfi e Ghibellini, fu sotto la signoria dei Del Cattetto di Finale, dei Visconti (1355-79), dei Francesi (1396-1413). Fu occupata dai Savoia nel 1625 e nel 1746 sotto Napoleone fu capoluogo della giurisdizione del Centa e capoluogo di provincia sotto il Regno di Sardegna (1815-1863).Tra i resti di epoca romana di Albenga si trovano i ruderi di un anfiteatro, di un teatro e di un acquedotto, di alcuni edifici pubblici, un monumento funerario del II sec. d.C. detto Il Pilone sul Monte, il colle in direzione di Alassio, insieme a tratti dell’antica via Iulia Augusta e ruderi di ville. Del IV e V secolo si conservano le rovine delle basiliche cimiteriali di San Vittore e San Calocero. Dopo i trattati di Parigi (30 maggio 1814) e Vienna (10 dicembre 1814) entrò a far parte degli stati Pardi di terra ferma e dal 10 novembre 1818 divenne provincia, sino al 1929. La provincia di Albenga confinava con la Provincia di Savona , la provincia di Mondovì e la provincia di Oneglia. I suoi confini si estendevano, sul litorale, da Varigotti ad Andora Rollo e comprendevano tutto l'entroterra sino a Masimino, Nasino e Vellego. Il centro storico di Albenga è il meglio conservato del Ponente ligure, rimanendo inalterato dal Medioevo ad oggi. Nel secolo scorso la bonifica e l'immigrazione di parecchie famiglie contadine genovesi hanno offerto le premesse per un nuovo sviluppo, ma ancora fino alla 1a Guerra Mondiale esistevano marcite poco salubri per il trattamento della canapa, dove si praticava la caccia all'anatra con le botti.
Albenga e il suo fiume: il Centa
Il fiume Centa è formato dalla confluenza dei torrenti Arroscia e Neva nei quali affluiscono, poco prima, rispettivamente, il Lerrone e il Pennavaire. La confluenza fra Arroscia e Neva ha luogo a sud dell'abitato di Leca d'Albenga, a 3 chilometri dalla foce posta a Capo Lena, quasi di fronte all'isola Gallinara. Il corso dei fiume, che sino alla seconda metà del secolo XIII andava a sfociare a levante in località Antognano, ai confini tra Albenga e Ceriale, (a ricordo del vecchio tracciato il medioevale Pontelungo, a dieci arcate seminterrate, sotto il quale una volta scorreva il Fiume), aveva consentito alla linea di costa di essere prossima al promontorio montuoso di Vadino e di potervi ricavare così un ben protetto e funzionale porto che determinò per alcuni secoli la fortuna marinara e mercantile della città. Quando il corso d'acqua lasciò il suo vecchio greto e passò da levante a ponente dell'abitato, ecco che il porto di Vadino si insabbia, a causa del materiale ghiaioso abbondantemente trasportato dal Centa. Inizia da questa forzata trasformazione dell'economia ingauna un lungo periodo di decadenza, che si concluderà solo mezzo millennio dopo. La piana di Albenga, e quindi la sua florida economia agricola, esistono grazie al suo fiume, che speso si è però dimostrato ribelle e violento: si ricordano ancora le disastrose (sia per l'agricoltura che per la città) alluvioni del 1886, del 1924, del 1954 e per ultima quella del 5 novembre 1994.
Oggi
Situata nella più vasta piana della Liguria marittima, con il suo litorale di spiaggia sabbiosa alla foce del Fiume Centa, ha sei frazioni (Bastia, Campochiesa, Leca, Lusignano, Salea, San Fedele), su un territorio di circa 36,5 kmq. Seconda città della Provincia di Savona dopo il Capoluogo, prima per i vivacità economica, deve buona parte della sua floridezza al settore agricolo, ortofrutticolo e florovivaistico, e al relativo indotto. Senza trascurare il turismo balneare e storico culturale. Alle sue spalle si estende un vasto entroterra con i Comuni di (in rigoroso ordine alfabetico) Arnasco, Casanova Lerrone, Castelbianco, Castelveccho di Rocca Barbena, Cisano, Erli, Garlenda, Nasino, Onzo, Ortovero, Vendone, Villanova d’Albenga, Zuccarello, ricchi di storia e di meraviglie enogastronomiche. Il previsto spostamento a monte della ferrovia e la prossima realizzazione del porto turistico, porteranno nuovo sviluppo e rafforzeranno la vocazione turistica di Albenga. La città è sede Vescovile, (diocesi di Albenga - Imperia) Il suo patrono è San Michele, festeggiato il 29 settembre, ma la città è devota anche alla Nostra Signora di Pontelungo, alla quale dedica la festa e la rievocazione storica del 2 luglio. Sino a pochi anni fa Albenga era sede di due Caserme dell'Esercito, la "Piave" e la "Turinetto", erano due "Centri Addestramento Reclute" (CAR), negli anni hanno portato ad Albenga migliaia di giovani militari di leva. Oggi non più utilizzate dall'amministrazione militare, saranno presto destinate ad usi civili. Parte dell'area della Turinetto, alle porte della città, ospita il nuovo ospedale di Albenga. L'area della Piave in zona Vadino, posizione di altissimo pregio per la sua vicinanza al mare, si presta ad innumerevoli interessanti riconversioni.
Oggi Albenga si presenta come una delle maggiori città del Ponente ligure, centro commerciale di una zona ricca di attività e interessante meta turistica.
La principale risorsa economica di Albenga e del suo comprensorio, è rappresentata dal settore agricolo. Da sempre zona di primizie e coltivazioni pregiate, sia in serra che in pieno campo, come l'asparago Violetto, il Carciofo Spinoso, la zucchina Trombetta, il pomodoro Cuor di Bue. Ha visto negli ultimi anni svilupparsi, accanto alla produzione ortofrutticola, quella florovivaistica. Oggi le piante in vaso, aromatiche (rosmarino, timo, lavanda, salvia, maggiorana, ecc. ecc.), insieme a una grande varietà di piante verdi e fiorite, sono esportate in tutta Europa. L'agricoltura determina inoltre un importante indotto, costituito da aziende commerciali (import - export) e da aziende specializzate nella realizzazione di tutte le strutture necessarie a una moderna azienda agricola. Senza dimenticare l'ottimo olio di oliva, prodotto dagli uliveti del primo entroterra, e i vini, primo fra tutti il Pigato, quindi il Vermentino, il Rossese, l'Ormeasco il Granaccia e la Lumassina. Anche se l'agricoltura garantisce una economia florida e stabile, Albenga non ha mai trascurato la sua vocazione turistica, la nutrita presenza di campeggi e le strutture alberghiere, offrono una ampia ricettività per il turismo balneare e culturale. Il settore immobiliare, con la maggiore richiesta di "seconde case", si è fortemente sviluppato ed è tuttora in costante crescita, consolidandosi come una ulteriore importante voce dell'economia Albenganese e del suo entroterra, pur se in maniera minore rispetto ad altri comuni della riviera, dove la preponderanza del settore turistico ha favorito la richiesta di appartamenti per le vacanze. Fenomeno, quello dello sviluppo immobiliare, assolutamente naturale, dal momento che la Riviera Ligure non ha mai conosciuto un reale ridimensionamento dei valori di mercato, rappresentando quindi per il piccolo risparmiatore come per il grande investitore, che decidano di comprare casa o altro immobile, un investimento assolutamente tranquillo che non ha mai tradito le aspettative. Albenga rappresenta il punto di riferimento amministrativo per i comuni limitrofi, essendo sede di varie istituzioni quali: Agenzia delle Entrate, ufficio del Registro, Pretura, sede distaccata del Tribunale di Savona e della Camera di Commercio di Savona; comandi territoriali dei Carabinieri, Polizia Stradale, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, distaccamento dei Vigili del Fuoco, solo per citarne alcune
Da Vedere:
-la Cattedrale di S.Michele Arcangelo, risalente al V secolo, ritoccata e ampliata in epoche successive, con l'abside e le torri accanto al campanile
-il Santuario di N.S. di Pontelungo, eretto nel 1722 presso l'alveo del fiume Centa
-la Basilica di S. Vittore, edificio paleocristiano del IV-V secolo, edificato su una necropoli di epoca imperiale romana
-il Battistero paleocristiano del V secolo, uno dei meglio conservati della Liguria. Decagonale all'esterno, ottagonale all'interno, conserva in una nicchia della volta un mosaico policromo
-la Chiesa di S.M. in Fontibus, accanto alla Cattedrale. Risale all'alto medioevo ed ha un portale del Trecento
-il Palazzo Vecchio del Comune, che ospita il Civico Museo Ingauno, risale al XIV secolo ed ha una tipica merlatura ghibellina
-il Palazzo Vescovile, sede del Museo di Arte Sacra, costruito nell'XI secolo, presenta un portale del Ducento
-il Palazzo Peloso Cepolla del XVI secolo, che ruota intorno alla torre del XII secolo e conserva un affresco ritraente l'imperatore Romano Proculo. Ospita oggi il Museo Navale Romano
-le numerose torri: del Municipio, del Vecchio Comune, Torre Oddo con la tipica merlatura ghibellina, Torre della Paciotta del XII secolo, Torre Costa, con basamento del XII secolo e parte superiore del XIV secolo
-le Porte di accesso al Centro Storico: Porta Molino, Porta Torlaro con il bastione tardo-medievale, Porta del Perugio
-Pontelungo, presso l'alveo del fiume Centa, risalente al XIII secolo
-il Fortino sul mare, del 1586, a pianta quadrata con guardiole angolari, voluto dalla Repubblica di Genova
-la Piazzetta dei Leoni, accanto alla Cattedrale, con i tre leoni in pietra portati da Roma nel 1608
-l'anfiteatro del II-III secolo sulla collina detta "del Monte"
-la Necropoli e i monumenti funerari vicino alla Via Julia Augusta
-i resti delle Terme di epoca romana, recentemente scoperte nella sponda destra del fiume Centa
Tempo Libero:
-la manifestazione "CIP & VIP" (Cuochi in Piazza e Verdure in Piazza), che trasforma il centro storico in una vetrina gastronomica dei prodotti ortofrutticoli locali, con cucina all'aperto, attività per ragazzi, spettacoli e mostra-mercato
-Fior d'Albenga, il benvenuto della città alla primavera, con le vie del centro vestite a festa con fiori e piante
-Black & Blues, rassegna di musica blues con artisti internazionali, ad agosto
-la Sagra di Salea, a settembre, che si svolge nell'omonima frazione e propone anche l'annuale Rassegna del Vino Pigato
-la Sagra del "Michettin", in regione S.Giorgio, con degustazione di specialità gastronomiche liguri
-Concertando Tra Le Stelle, ciclo di spettacoli musicali all'aperto nelle piazze della città, nelle sere estive
-il Mercatino dei Sapori e delle Tradizioni, con bancarelle di prodotti tipici davvero speciali, un week-end al mese in Viale dei Mille
-le spiagge, animatissime d'estate e meta di affascinanti passeggiate nella stagione invernale
-la Piscina Comunale
-il Cinema Teatro Ambra, che ospita tutto l'anno spettacoli teatrali di artisti provenienti da tutta Italia
-lo shopping nei Viali del centro, ricchissimi di negozi e boutiques
-il turismo enogastronomico nell'entroterra
-le escursioni lungo l'antica Via Julia Augusta, che collega la località Monte con la chiesetta di S. Croce ad Alassio
Informazioni utili:
Sito ufficiale del Comune di Albenga (link): www.comune.albenga.sv.it
Municipio: Piazza S. Michele n. 17 - 17031 Albenga
Tel. 0182 - 5621 Fax 0182 - 554617
Email: protocollo@pec.comune.albenga.sv.it
Uscita Autostradale:
Casello autostradale di Albenga - Distanza dal centro 3,5 km
-il Pozzo medievale al centro del borgo, simbolo di Villanova
TEMPO LIBERO:
-la Festa di S. Giovanni Battista, il 24 giugno
-la festa di N.S. delle Grazie, l'8 settembre
-la Festa Patronale di S. Stefano, il 26 dicembre
-l'Ippodromo dei Fiori, unico in Liguria, con un'area complessiva di 20.000 mq
-l'impianto di Atletica Leggera
-il Maneggio Country Club
-il centro Polisportivo "Marina Verde", in località Coasco
-le numerose Sagre durante l'estate
-le passeggiate e le escursioni nel verde
INFORMAZIONI UTILI:
Sito ufficiale del Comune di Villanova d'Albenga (link): www.villanovadalbenga.com
Municipio: Via Albenga n. 46 - 17038 Villanova d'Albenga
Tel. 0182 - 582513 Fax 0182 - 582514
USCITA AUTOSTRADALE:
Casello autostradale di Villanova d'Albenga - Distanza 4,5 km